18 febbraio 1950: “la cultura deve cominciare dal contemporaneo e documentario, dal reale, per salire – se è il caso – ai classici. Errore umanistico: cominciare dai classici. Ciò abitua all’irreale, alla retorica, e in definitiva il disprezzo cinico della cultura classica – tanto non ci è costata niente e non ne abbiamo visto il valore (la contemporaneità al loro tempo). ” Cesare Pavese, Il Mestiere di Vivere
Ci piace pensare che il Preside del Liceo Volta, a Milano, Prof. Domenico Squillace, abbia pensato a questo quando ha paragonato la Pandemia da Covid-19 alla Peste che colpì Milano e che fu raccontata nei Promessi Sposi.
All’inizio della Pandemia ha scritto ai suoi ragazzi: “…. Le lezioni si tenevano anche durante la guerra: al massimo, quando arrivavano i bombardamenti, ragazzini e professori correvano nei rifugi. Per questo fa così impressione la decisione di chiudere le scuole in una Milano che sembra raccontata dalle pagine del Manzoni. Tra le righe sulla peste nei Promessi Sposi ho trovato similitudini con questi giorni di ansie sul coronavirus , la caccia al nemico: ieri gli alemanni oggi i cinesi. Così ho scritto ai miei ragazzi una mail di pensieri e consigli perché il sospetto non si trasformi in una caccia all’untore, perché non vedano nell’altro una minaccia. Perché il vero rischio di queste malattie invisibili se non si sta attenti è un imbarbarimento della vita sociale“.
Più di un anno è passato ma più che la paura del Virus ci stiamo portando dietro un disagio sociale dovuto al cambiamento delle abitudini.
La Peste, il Manzoni, San Carlo e il Lazzaretto.
Il complesso del Lazzaretto è poco più che un ricordo.
Fino al 1860 era ancora quasi del tutto integro. Quindi (all’incirca dove ora è Viale Tunisia) ci si fece passare un viadotto ferroviario per arrivare alla Stazione Centrale del tempo. In seguito la Banca di Credito Italiano (fra il 1881 e 1882) comprò l’area che venne poi destinata ad una lottizzazione per case popolari.
Il progresso, l’economia, l’industrializzazione, hanno permesso il suo smantellamento. Forse con qualche colpa umana.
Quello che ci rimane è un pezzo di storia italiana nel bel mezzo di una delle zone più note di Milano: fra Pirellone, Corso Buenos Aires e, poco lontano, i Bastioni di Porta Venezia.
Un pezzo di storia inframezzato da vie che portano il nome dei principali protagonisti che combatterono la peste (Lodovico Settala e Alessandro Tadino), citati nei Promessi Sposi, o che progettarono e costruirono (Lazzaro Palazzi) e diressero (Fra’ Paolo Bellintani) il Lazzaretto durante l’epidemia di peste del 1489. Una delle strade che porta all’ingresso del San Carlo al Lazzaretto è Via Lecco. Chi sia “il” San Carlo inutile ricordarlo.
Rileggere i Classici ha fatto venir voglia di rivisitare quei posti. Per imparare.
Abbiamo imparato che il San Carlino (come viene chiamata dai Milanesi la Chiesa di San Carlo al Lazzaretto) è stato restaurato – dopo un non riuscito tentativo di crowdfunding nel quartiere, da parte del Parroco di Santa Francesca Romana, al cui il San Carlino è affidato – con i fondi della Fondazione Rocca, fra il 2015 e il 2017. Il Comune ha completato nel 2016 il progetto di pedonalizzazione di Largo Bellintani intorno alla chiesa, che elimina il passaggio delle auto da via Lecco a viale Tunisia, lasciandolo invece lungo via Palazzi.
Abbiamo imparato che inizialmente la piccola Chiesa aveva degli archi aperti per far vedere l’interno e le celebrazioni a tutti i malati.
Abbiamo imparato che parte del fossato e delle mura del Lazzaretto sono visibili in quella che ora è la Chiesa Ortodossa di San Nicola al Lazzaretto, in via San Gregorio. Che alcune mura, alcuni archi ed alcuni fregi sono stati venduti ed ora fanno parte di edifici in tanti paesi lombardi (la ricostruzione quasi integrale della Porta Minore fa parte di villa Bagatti Valsecchi a Varedo MB).
Rileggere i Classici, e visitare i luoghi dopo si svolgono le storie raccontate, ci ha fatto comprendere la lezione del Prof. Squillace e quanto affermato da Pavese. Sperando che il facile motto “andrà tutto bene” possa avverarsi una volta per tutte. Volendo credere che si possa imparare dalla Storia per far andare bene il futuro.
Nel video potrete vedere parte di questo racconto.
PS il San Carlino è aperto tutti i giorni, dalle 9 alle 12.
Testi, foto, ricerche, video: #cisivedeingiro
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