“… Sin dalla più remota antichità in Terra d’Otranto, come in altri paesi marittimi, si innalzarono torri di vedetta e di difesa contro i nemici provenienti dal mare. Così fecero i Romani, ciò avvenne fra il X e l’XI secolo sui litorali mediterranei allorché imperversavano i navigli saraceni. Speso intorno alle torri sorgevano casali e città, ma si dovette attendere l’epoca svevo-angioina per la realizzazione di un razionale e permanente sistema di difesa e di segnalazione (fumo di giorno, fari nella notte, secondo il numero delle navi avvistate), onde il Regno di Napoli appariva circondato da un efficace cordone di torri costiere, alla cui guardia e manutenzione accudivano i giustizieri delle varie terre”. da Torri e Castelli del Salento, M. De Marco, Capone Editore

Torre Sant’Emiliano, Otranto

Finita l’epoca delle invasioni Saracene le Torri ora guardano gli amanti del trekking passare ai loro piedi.

La antica Via Francigena del Sud che da Roma termina al Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae, a Santa Maria di Leuca, fa da “mamma” ad una serie di Sentieri più giovani che si accavallano fra loro ( del Salento, del Sole, etc ). Segno di un marketing che, volendo marcare l’appartenenza ad un territorio, perde la tradizione Francigena che tanto funziona nel tratto da Canterbury a Roma.

Greggi di pecore, ramarri, serpentelli, gabbiani e falchi fanno compagnia ad origano e mirto. E sono balia del vento. Vento che ricorre anche nelle canzoni dedicate alle Torri di Guardia (All Along the Watchtower: “Two riders were approaching / And the wind began to howl”, Bob Dylan) .

Animali e Vento complemento ad un paesaggio spettacolare che – speriamo – venga preservato.

Otranto, Cap. 3. In questo sito Cap. 1 “Il Faro dell’Est”Cap. 2 “Otranto, Memorie dal 1700”

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