ROMA. C’era un tempo in cui i trasporti pubblici romani non erano integrati, si poteva (doveva) scegliere un abbonamento per gli autobus/tram cittadini, poi per gli extraurbani ne occorreva un altro e, qualora ci fosse da fare un tratto in treno c’era anche una terza possibilità.
Soprattutto per i percorsi urbani c’era la possibilità di avere un abbonamento per una linea, o, nel caso il viaggio fosse con coincidenze si doveva decidere di avere due abbonamenti, o quello INTERA RETE che permetteva di prendere qualsiasi mezzo urbano di cui si aveva bisogno.
Tempi lontani dai quali Claudio Gatti ha preso spunto per il titolo del suo libro di fotografie e piccoli (e reali) racconti di storie di viaggi metropolitani sui famigerati mezzi pubblici.
I mezzi pubblici uniscono studenti, impiegati, professori, amanti degli animali, turisti, casalinghe, senza tetto e tutto il resto del mondo intero. Le storie raccontate riguardano quindi “il mondo intero”. E non è poco. Per dirla con l’Autore: “Ministeriali di concetto, pensionati eroici, stranieri quasi integrati turisti Indiana Jones, studenti in chat, cani con padrone al guinzaglio, marzialissimi vigilantes, autisti spallati, homeless organizzati, bipolari ciarlieri, badanti infagottate, operai impolverati, promoter su di giri, madri esaurite, professionisti azzimati e via così.”
Il libro alterna (o accoppia) foto con piccole storie, racconti, pensieri:
“LOTTA DI CLASSE. Per tutto il viaggio ho conteso il bracciolo col mio vicino di treno. Spalla a spalla, millimetro per millimetro, senza quasi una tregua. Lui dissimulava lo sforzo leggendo da un iPad un lungo articolo sul Buddha. Io mi puntellavo altrettanto fieramente, ma leggendo un libro sui campi di concentramento (capivo poco: ero troppo impegnato a non abbassare la guardia). Sono arrivato a Roma stremato e con un principio di mal di testa (spero anche lui). E’ stata una settimana così: tutta slanci ideali.” 2019, week 05
“TUNNEL. Corridoio deserto della stazione Ostiense e ragazzo disabile su carrozzina a tre ruote, di quelle un po’ da competizione. La carrozzina viaggia velocemente verso dime. Il ragazzo mi punta a testa bassa e intanto guarda pure il telefonino appoggiato sulle gambe. Io mi blocco rassegnato al botto. Lui fa ancora un paio di metri curvo poi finalmente alza la testa e con un guizzo mi scarta. Come se mi avesse fatto un tunnel, riprende la stessa traiettoria subito dietro alle mie spalle, sempre a testa bassa e sempre lanciato a porta vuota.” 2018, week 08
Per acquistare il libro (anche per un fine benefico!) e saperne di più: https://cacioman.github.io/interarete.html
Abbiamo chiesto a Claudio di raccontare come gli è venuta l’idea di raccontare la “sua” Intera Rete sui mezzi pubblici. Ne è venuto fuori un racconto di parole e immagini, così come nel libro.
Foto e testo di Claudio Gatti, elaborazione grafica #cisivedeingiro